I carabinieri di Siena hanno sequestrato oltre 30 mila bottiglie di vino etichettate come Brunello di Montalcino, Chianti e altri docg, che invece erano false e di scarsa qualità. Una maxi perquisizione condotta con l’ausilio del Nas di Firenze, dei comandi territoriali dell’Arma e dell’Ispettorato centrale, che ha interessato numerose cantine e centri d’imbottigliamento, ma non solo. Al setaccio anche supermercati ed enoteche, poiché la truffa riguarda la vendita all’ingrosso e al dettaglio, che non garantisce la qualità del vino e si ritrova a scoprire etichette fasulle. Le perquisizioni sono state effettuate nelle regioni di Toscana, Umbria, Liguria e Lazio.
Il vino sequestrato veniva venduto ad un prezzo di gran lunga superiore al suo valore, per ben dieci volte in più, e il contenuto non rispecchiava affatto le indicazioni dell’etichetta, che era falsa ma abbastanza credibile, perché attaccata con false fascette e con i sigilli di stato, e fornita anche di documentazione falsa che ne certificava la qualità. Una truffa in piena regola, che riusciva ad ingannare anche i più esperti, fino a quando qualcuno non si è accorto della frode e ha fatto scattare le indagini. IL vino falso veniva venduto in Italia e all’estero, ed è stato calcolato un danno al settore vitivinicolo italiano di molte centinaia di migliaia di euro.
Le indagini sono rivolte su alcune persone ma nessuno che appartenga ai produttori del Brunello e alle aziende di Montalcino, e secondo le prime informazioni nessuna delle case vitivinicole è coinvolta. Anzi, addirittura i produttori e le aziende potrebbero essere parte lesa, perché ignari di quello che sarebbe accaduto a loro insaputa. Durante le pequisizioni sono stati sequestrati anche diversi ettolitri di vino sfuso, pronto per essere messo in commercio sui mercati internazionali. L’effetto dei sequestri e delle perquisizioni ha determinato una repressione delle frodi agroalimentari, e hanno lo scopo di proteggere la qualità originale fornita dal produttore e il consumo pagato dal consumatore, che deve riflettere il valore dell’acquisto effettuato. Molto spesso si è sentito parlare di falsificazione di vini o di altri prodotti agroalimentari italiani taroccati, e anche molto spesso le truffe vengono scoperte, perché, anche se un’etichetta esterna è identica all’originale, la qualità dei prodotti è tutt’altra cosa, sono solo pure imitazioni..