L’emergenza Coronavirus sta creando non pochi problemi in diverse zone d’Italia dove le autorità hanno deciso la chiusura delle scuole per proteggere la popolazione e ridurre le probabilità di contagio.
Tutto questo ha tantissime conseguenze su molti fronti, non ultimo quello della distribuzione del cibo nelle mense.
Milano Ristorazione, però, ha deciso di evitare ogni possibile spreco e di donare i pasti destinati alle mense delle scuole ai poveri, in particolare a organizzazioni attive nella distribuzione del cibo ai più bisognosi.
Inoltre, le tante norme restrittive in atto in questo momento stanno avendo ripercussioni anche sui più bisognosi e sulle persone povere. Molti centri, infatti, che ogni giorno distribuiscono cibo in molti punti della città si sono dovuti fermare. “Dobbiamo rispettare l’ordinanza regionale ed evitare assembramenti di gente in coda. Non possiamo fare altrimenti, ogni giorno da noi si creano lunghe code di persone che stanno in attesa del pacco con i viveri. Spero di poter presto riprendere l’attività” spiegano i volontari dell’ente Pane Quotidiano che ogni giorno distribuiscono circa 3000 sacchetti di cibo ai bisognosi.
La chiusura delle scuole comporta un’eccedenza alimentare non indifferente, pari circa 3 tonnellate di cibo che sarebbero finite nelle mense delle scuole lombarde
Milano Ristorazione ha donato, quindi, alla Fondazione Banco Alimentare Onlus questo cibo perchè non vada sprecato. “La collaborazione tra gli uffici della Food Policy e Milano ristorazione è preziosa e costante ed anche in una situazione come questa abbiamo saputo lavorare in sinergia per il meglio. La salute di tutti i cittadini è certamente il pensiero principale alla base di ogni azione intrapresa in questo giorni, allo stesso tempo non abbiamo dimenticato il nostro impegno per la riduzione dello spreco alimentare” dichiara Anna Scavuzzo, vicesindaco con delega alla Food Policy.
Proprio per questo motivo, quindi, quando domenica è stato deciso di chiudere le scuole, gli enti si sono subito attivati per evitare lo spreco di tutto quel cibo fresco come insalata, parmigiano reggiano, latticini e uova, destinato alle scuole che a questo punto sarebbe avanzato.
Un’ottima iniziativa che deve essere presa a modello per sopperire all’impossibilità da parte di molti enti alla distribuzione del cibo ai più indigenti nel rispetto delle direttive imposte dal Ministero della Salute.