Su pitzosu è una pasta particolare a forma di conchiglia che ho riprodotto, dopo aver osservato un video. Può essere condita a piacere, per cui la ricetta sarà limitata alla preparazione. La storia ci insegna che i primi rudimentali formati di pasta risalgono a tempi molto remoti.
Le civiltà paleozoiche, trituravano i cereali all’interno di mortai in pietra per poi miscelare con acqua il risultato della pestatura. Successivamente, preparavano una sorta di zuppa che facevano bollire. La Sardegna, è da sempre una terra molto ricca di tradizioni, famosa per il grano duro e le opere d’arte realizzate durante le ricorrenze religiose e festive. Scopriamo insieme come preparare questo particolare formato di pasta fresca.
Ingredienti
- 500 g di farina di semola di grano duro rimacinata
- 250 g di acqua
- 12 g di olio extravergine d’oliva
- 3 g di sale
Preparazione
Sul tavolo di lavoro (possibilmente in legno), disponete la farina a fontana. Al centro versate l’acqua, il sale e l’olio previsti e impastate fino ad ottenere un panetto liscio. Coprite con pellicola per alimenti e attendete circa un’ora prima di iniziare a formare le conchiglie.
Tirate la sfoglia ricavando da essa dei quadrati di 4×4 cm o anche 5×5 cm, dello spessore di circa 3 mm.
Mediante l’ausilio dell’apposito strumento riga gnocchi, possibilmente corredato di bastoncino di legno, arrotolate partendo dalla punta, unendo bene le due estremità per poi ripiegare le punte restanti in modo che restino unite tra loro, creando una sorta di conchiglia.
Una volta concluso, disponete tutte le conchiglie ottenute su di una tovaglia cosparsa di semola, cospargere la pasta con ulteriore semola e lasciate essiccare all’aria per almeno 4 ore.
Preparate una capiente pentola d’acqua e non appena raggiunge i primi segni di bollore salate a piacere. Versate la pasta quando l’acqua avrà raggiunto il bollore vivo e cuocete per 8/10 minuti circa oppure prolungate la cottura fino a proprio gradimento.
Condite con la salsa preferita e servite in tavola, spolverando con una bella manciata di pecorino sardo.
Conservazione
I su pitzosu si conservano per alcuni giorni. Possono essere congelati per prolungare la conservazione. Sarà sufficiente disporli all’interno di un vassoio piatto e riporli in congelatore per almeno un’ora o due. Una volta congelati, possono essere trasferiti all’interno di bustine apposite per la congelazione di alimenti.