I piatti della tradizione, quelli regionali tramandati di madre in figlia, sono spesso e volentieri i più amati ed apprezzati, anche dai più giovani. Un piatto di polenta e osei, una ricetta veneta molto apprezzata, fa sicuramente parte di questi.
Si tratta, infatti, di una preparazione a base di polenta ed osei, ovvero piccoli uccellini cotti allo spiedo o in padella che vengono poi insaporiti con del burro e della salvia. Di questo piatto esiste anche una versione dolce, una ricetta bergamasca completamente diversa da quella salata. Due piatti diversi che però hanno lo stesso nome.
La versione salata, però, è sicuramente quella più conosciuta e più apprezzata, ideale da consumare soprattutto durante il periodo invernale. Si tratta di una vera e propria prelibatezza a base di selvaggina che può costituire un vero e proprio pasto unico sia a pranzo che a cena e che saprà stupire i vostri ospiti con un sapore davvero eccezionale. Scopriamo come preparare questo piatto.
Ingredienti
- 300 g di polenta istantanea
- 14 allodole
- 80 g di lardo
- 100 g di burro
- q.b di sale
- q.b di salvia
Come preparare polenta e osei
Per preparare un buon piatto di polenta e osei la prima cosa da fare sarà dedicarsi proprio alla preparazione la polenta. All’interno di una pentola, quindi, mettete a scaldare dell’acqua già salata. Portate ad ebollizione solo a questo punto potrete aggiungere a pioggia la polenta, mescolando continuamente con una frusta un cucchiaio di legno in maniera tale da evitare la formazione di grumi.
Dovrete proseguire la cottura della polenta per circa 30-40 minuti mescolando continuamente in maniera tale da ottenere un risultato ben cremoso e vellutata.
Una volta cotta, mentre la polenta si sta raffreddando, potete dedicarvi ai vostri uccellini, in questo caso alle allodole. Potete, però, utilizzare anche dei beccafichi o dei tordi, che si presteranno benissimo per questa preparazione. Gli uccellini andranno ripuliti per bene eliminando le zampe, privandoli della pelle esterna e di tutte le impurità. Gli uccellini andranno quindi inseriti uno alla volta in uno spiedo alternando con delle fette di lardo e delle foglie di salvia, nelle quantità che più preferite o in base al risultato finale che volete ottenere.
A questo punto dovrete passare alla loro cottura. All’interno di una padella aggiungete del burro e fatelo sciogliere. Aggiungete quindi gli spiedini, aggiustate di sale e fate proseguire la cottura rigirandoli più volte così da far dorare tutta la superficie dei vostri osei. Una volta pronti spegnete la fiamma e tenete da parte.
La polenta andrà versata su un piatto o ridotta in fette, a seconda di come volete presentare il vostro piatto. Adagiate sopra la polenta o accanto i vostri spiedini ed a questo punto potete servire ai vostri ospiti quando il piatto è ancora tiepido. In questo modo, infatti, potrete apprezzarlo alla perfezione.
Polenta e osei con pancetta
Se non gradite il sapore del lardo potete sostituire questo ingrediente con della pancetta. Il risultato che otterrete sarà comunque una carne arricchita dal sapore intenso di questo ingrediente ed una nota profumata davvero irresistibile.
La preparazione del piatto rimane la medesima ma il risultato sarà ancora più particolare.
Polenta e osei dolce alla bergamasca
Come detto inizialmente, questo piatto può essere preparato anche in versione dolce. Si tratta di una ricetta bergamasca che ha nulla in comune con il piatto classico veneto se non il nome perché le preparazioni sono completamente diverse. Dovrete, infatti, dapprima preparare del pan di Spagna e poi una crema al burro bianca e una crema al burro al cioccolato. Dovrete, infatti, poi montare il dolce con una base di pan di Spagna da farcire con le creme al burro preparate.
La decorazione, inoltre, andrà realizzata con dello zucchero cristallino, della marmellata e poi con degli uccelletti di marzapane al cioccolato. Otterrete un dolce molto particolare e sofisticato, sicuramente originale che fa parte della tradizione culinaria bergamasca.
Polenta e osei: storia della ricetta veneta
Questo piatto è tipicamente veneto ed ha delle origini abbastanza antiche. Si narra, infatti, che già nel 1800 questo piatto venisse preparato dalle donne venete che utilizzavano il bottino dei mariti che ritornavano dalla caccia.
Si tratta, però, di un piatto che nel corso del tempo ha scatenato non poche polemiche dal momento che vengono utilizzati dei piccoli uccellini, cosa che secondo alcuni è deontologicamente scorretto e non rispetta gli animali. Proprio per questo motivo, infatti, questa ricetta è stata più volte condannata e spesso poco apprezzata.
Come conservare polenta e osei
Un piatto di polenta e usai si potrà conservare per al massimo un giorno. L’ideale, infatti, è gustarlo ben caldo subito dopo la sua preparazione.