Le sarde a beccafico sono un secondo piatto gustosissimo che racchiude al suo interno i sapori tipici della Sicilia, che è la regione da cui proviene questa ricetta.
Un secondo piatto realizzato con sarde farcite con pinoli, uvetta, pan grattato, zucchero e succo d’arancia. Il risultato è davvero un piatto molto gustoso e soprattutto diverso dal solito, il che lo rende perfetto per stupire amici e parenti con un piatto unico. Vediamo, quindi, come fare le sardine a beccafico.
Ingredienti
- 750 g di sarde fresche
- Il succo di mezza arancia
- Pepe q.b.
- Alloro in foglie
- 1 cucchiaino di miele
Ingredienti per il ripieno
- 50 g di pan grattato
- 20 g di uvetta
- 20 g di pinoli
- Prezzemolo q.b.
- 10 g di zucchero
- 2 filetti di acciughe
- Sale q.b.
- Pepe q.b.
- Olio extravergine d’oliva q.b.
Come preparare le sarde a beccafico
Per iniziare la preparazione delle sarde a beccafico dovete partire proprio dalla preparazione del pesce. Le sarde, infatti, andranno private della testa e delle interiora. Aprite le sarde tagliando la pancia così da aprirle a libro e andatele a privare della lisca interna, lasciando però la coda.
Fate molta attenzione in questa fase perché rompere le sarde è molto facile, invece per la preparazione delle sarde a beccafico le due parti delle sarde andranno mantenute unite. Procedete in questo modo fino a quando non avrete pulito e preparato tutte le vostre sarde.
Passiamo adesso al pangrattato. Potete utilizzare del pan grattato già pronto oppure potete andare a realizzarlo voi stessi. Per questo vi servirà del pane ben raffermo e un mixer. Private il pane della crosta esterna e riducetelo in cubetti grossolani, che andrete ad inserire all’interno del mixer. In pochissimi minuti otterrete un pan grattato ben fine.
Adesso prendete una padella e mettete il pan grattato con un filo d’olio e fatelo tostare per un paio di minuti, mescolando continuamente facendo attenzione a non bruciarlo. Salate appena e togliete il pan grattato dal fuoco. È importante non bruciare il pan grattato per evitare che questo doni un sapore amaro alle sarde.
Mettete il pan grattato in una ciotola ben capiente e per il momento mettetelo da parte. Dedicatevi a questo punto agli altri ingredienti. Mettete l’uvetta in ammollo in un po’ d’acqua e lasciatela da parte. Dedicatevi al prezzemolo, che andrà tritato finemente, con l’aiuto di una mezzaluna oppure di un mixer per avere un risultato perfetto in pochissimi secondi. Anche le acciughe andranno sciacquate e tritate finemente.
Aggiungete il prezzemolo e le acciughe tritate al pan grattato. Strizzate per bene l’uvetta, privandola di tutta l’acqua ancora presente all’interno, ed aggiungete anche queste al pan grattato. Unite al composto anche i pinoli e lo zucchero e poi salate e pepate secondo i vostri gusti o quelli dei vostri ospiti. Il composto che dovrete ottenere dovrà essere omogeneo e con tutti gli ingredienti ben incorporati tra di loro.
A questo punto tutto è pronto per la composizione vera e proprio del piatto. Innanzitutto prendete una pirofila ed ungetela con un po’ d’olio sul fondo e poi procedete a creare gli involtini di sarde. Disponete ogni sarda sul piano di lavoro e,con l’aiuto di un cucchiaino, disponete del ripieno all’interno. A questo punto arrotolate i filetti di sarde su loro stessi partendo dalla testa in direzione della coda.
Procedete in questo modo con tutte le sarde a vostra disposizione ed andate a disporle sulla pirofile inserendo tra una e l’altra qualche foglia di alloro. In questo modo durante la cottura l’alloro andrà ad arricchire il sapore del pesce.
Procedete in questo modo fino a quando non avrete riempito tutta la pirofila con le sardine. Scegliete una terrina o una pirofila delle dimensione giusta in maniera tale che venga riempita completamente. In questo modo le sarde rimarranno l’una accanto all’altra senza spostarsi e senza perdere il loro condimento.
Se vi è avanzato del condimento potete versarlo a pioggia sulle vostre sarde così che non vada sprecato ed arricchisca ancora di più il piatto. A questo punto spremete metà arancia e versate il succo insieme allo zucchero.
Mettete in forno a 180°C per circa 25 minuti. Passato questo lasso di tempo il piatto è pronto per essere sfornato e servito ai vostri ospiti. È bene farlo riposare per una decina di minuti prima di portarlo a tavola così da avere un risultato ancora più perfetto.
Le sarde vanno comunque servite ben calde per poterle apprezzare al meglio. Saranno un secondo piatto perfetto per una normale cena in famiglia ma anche per delle occasioni più particolari.
Consigli e varianti
Se lo desiderate potete arricchire il piatto con del parmigiano reggiano grattugiato o con del caciocavallo grattugiato da aggiungere al ripieno delle sarde. Queta che abbiamo appena visto è la versione alla palermitana ma di varianti ne esistono davvero tante, come quella alla catanese che prevede appunto la presenza del formaggio.
Potete realizzare questo piatto anche omettendo l’uvetta o i pinoli, che a molti possono non piacere. In questo caso è consigliabile aggiungere del formaggio per arricchire il sapore del pesce.
Sarde a beccafico alla catanese
Come tutte le ricette regionali, a seconda della zona in cui vengono preparate possono subire delle modifiche e quidni presentare delle differenze rispetto al piatto più conosciuto.
Nella versione alla catanese, ad esempio, si utilizza anche del caciocavallo nella farcitura o del pecorino. In questo caso le sardine non vengono avvolte ma stese e poi cosparse con il composto a base di pangrattato, formaggio e aglio. Basterà poi coprire a formare un sandwich e quindi passare nell’uovo sbattutto con un pizzico di sale.
Il tutto andrà poi ripassato nel pangrattato aromatizzato e quindi fritto in olio ben caldo. Il risultato è molto goloso. Queste sarde a beccafico fritte piaceranno moltissimo.
Sardine a beccafico alla messinese
La versione alla messinese di questo piuatto ricorda in un certo senso quella più diffusa nel catanese, in cui le sarde non vengono avvolte ma sopvrapposte a formare un sandwich.
Dopo la cottura in padella con olio ben caldo, però, le sarde vengono tuffate in un sugo di pomodoro abbastanza denso che le ricopre completamente e le rende golosissime.
Sarde a beccafico: storia e origini del piatto
Il nome di questo piatto devira da un uccello chiamato appunto “beccafico”. Secoli fa i piatti a base di pesce o di carne erano considerati un bene di lusso che solo i nobili del tempo potevano concedersi. La carne di questo particolare piatto era considerata molto pregiata ed i nobili siciliani la consumavano ripiena delle stesse interiora dell’uccello.
Non potendosi permettere una carne tanto nobile, le persone più umini decisero di utilizzare materie prime più economiche, come appunto le sarde. Per il ripieno, invece, usarono pane raffermo e pinoli. Così nasce un piatto che ad oggi è molto amato in Sicilia.
Conservazione della sardine a beccafico
Le sarde a beccafico si conservano in frigorifero per al massimo un paio di giorni se chiuse in un contenitore ermetico o se coperte con della pellicola trasparente.
Basterà poi versare dell’altro succo d’arancia o dell’olio e mettere in forno per una decina di minuti a 180°C per riportarle alla temperatura giusta per essere consumate. Possono anche essere riscaldate al microonde per fare ritrovare loro la morbidezza di quando le avete preparate.