Sarde in saor: ricetta originale veneziana

Fanno parte della cucina veneta ma sono conosciute ed amate anche in altre regioni d'Italia. Le sarde in saor, infatti, costituiranno una piacevole scoperta per chi poco conosce la tradizione veneziana. Ecco la ricetta originale e tanti consigli utili

Difficoltà:
Preparazione:
Cottura:
Porzioni: 4 persone
Costo:
Sarde in saor: ricetta originale veneziana

Di ricette con le sarde ce ne sono davvero tantissime, che spesso fanno parte della tradizione culinaria di molte regioni. In particolare le sarde in saor sono una ricetta tipica veneta in cui le sardine vengono servite e arricchite con un condimento a base di cipolle caramellate in agrodolce.

Si tratta di una ricetta originale veneziana, che affonda le sue radici nella tradizione di questa regione d’Italia. Ottime in abbinamento ad un buon vino, queste sarde saranno davvero una piacevole scoperta per chi non conosce le meraviglie culinarie del Veneto, mentre costituiranno un dolce ricordo per chi in questa regione c’è nato e cresciuto.

Scopriamo, quindi, come realizzare questo piatto, anche con sarde non fritte, ma anche quanto durano in frigo dopo la cottura e la storia di questo piatto.

Ingredienti

  • 500 g di sarde
  • 700 g di cipolle
  • 200 ml di aceto
  • 2 cucchiaini di zucchero
  • q.b di sale
  • q.b di pepe
  • q.b di uvetta
  • q.b di olio extravergine d’oliva
  • q.b di farina 00

Come preparare le sarde in saor

Per iniziare la preparazione della sarde in saor secondo la ricetta veneta la prima cosa che dovrete fare sarà partire dalle cipolle, che dovranno essere private delle sfoglie esterne, poi tagliate a metà e messe in ammollo in acqua fredda mentre preparate le sarde.

Dapprima dovrete eliminare la testa e la lisca centrale aprendole in modo tale da non separare la due parti. Una volta ben pulite e tamponate infarinatele per bene da entrambe le parti, eliminando gli eccessi. Continuate in questo modo fino a quando avrete pulito e preparato tutte le vostre sardine. Solo a questo punto potete procedere con la cottura che deve avvenire in abbondante olio di semi portato ad una temperatura di 180°C. Cuocete fino a leggera doratura e adagiate su un piatto coperto con carta assorbente così da eliminare l’olio in eccesso. A questo punto aggiustate di sale in base ai vostri gusti.

E’ il momento di riprendere le cipolle, privarle dell’acqua in cui le avete tenute in ammollo e quindi affettarle finemente. In una padella ben capiente mettete a scaldare dell’olio extravergine d’oliva. Aggiungete, quindi, le cipolle e fate saltare per circa 15/20 minuti o fino a quando inizieranno ad appassire. Aggiungete, quindi, l’aceto e lo zucchero e fate sfumare. Proseguite la cottura, aggiustate con sale e pepe in base ai vostri gusti e spegnete la fiamma.

A questo punto non vi resta che creare all’interno di una pirofila o su un piatto da portata degli strati di sarde fritte ed uno di cipolle. Aggiungete in questa fase l’uvetta, che avrete precedentemente tenuto in ammollo per farla ammorbidire. In questo momento aggiungete pinoli o pepe in grani se lo preferite. Continuate con la stratificazione fino ad esaurimento degli ingredienti. Fate riposare per circa 12 ore prima di servire il piatto ai vostri ospiti.

Sarde in saor non fritte

Se volete limitare l’apporto calorico e di grassi del vostro piatto potete decidere di non friggere le sarde, ma di cuocerle in padella oppure al forno dopo averle pulite accuratamente. Una volta pronte potrete procedere con la composizione del piatto all’interno della pirofila o su un piatto da portata.

Se decidete di usare delle sarde non fritte per limitare le calorie non fate soffriggere le cipolle in padella ma cuocetele aiutandovi con dell’acqua calda. Una volta appassite potete condire con zucchero ed aceto e procedere poi con gli strati.

Sarde in saor: storia

Come detto inizialmente questo piatto, detto anche sadee oppure sardele in saor, è uno dei piatti più importanti ed amati della cucina veneta. Si tratta di una preparazione che occupa una pagina importante della storia gastronomica di questa regione.

La storia delle sarde in saor è molto antica, tanto che le origini risalirebbero al 1300. In quel periodo, infatti, sarebbe stato escogitato un modo nuovo di conservare il pesce, ovvero utilizzando questa salsa agrodolce. L’uso della cipolla aveva lo scopo di eliminare i batteri che avrebbero poi deteriorato il cibo.

Si tratta, quindi, di un piatto molto antico che in quanto tale ha scatenato nel tempo diversi conflitti e diatribe tra i veneti, che discutono su quale sia la giusta proporzione tra cipolla e pesce all’interno del piatto. Secondo molti, per ogni chilo di sarde bisognerebbe usarne due di cipolle.

Oltre alle critiche ed alle discussioni nel tempo si sono sviluppate anche tantissime varianti di questa ricetta tradizionale. Alcune di queste vendono l’uso del vino al posto dell’aceto o l’aggiunta di altri ingredienti per arricchire il piatto, come ad esempio pinoli o uvetta.

Conservazione delle sardine in saor

Le sardine in saor si conservano per al massimo un paio di giorni.

I consigli di Fidelity Cucina

Utilizzate la tipologia di cipolla che più preferite per la preparazione di questo piatto, a seconda dei vostri gusti e di quelli dei vostri ospiti. Potete anche decidere di aromatizzare il piatto con delle foglie di alloro, che renderanno la pietanza ancora più profumata e gustosa. Andranno rimosse prima di servire il piatto.

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